Emilia-Romagna 4 alluvioni devastanti in meno di 2 anni, a chi votare per la regione
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- November 15, 2024
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Ora che cade la pioggia di un anno in un solo giorno e 4 alluvioni devastanti in meno di 2 anni, a chi votare per la regione?
15/11/2024.
In molte aree dell’Italia come Emilia-Romagna cadono tanti millimetri di pioggia in poche ore , superando la media annuale. Il terreno dopo le piogge già saturo, cede, mentre i sistemi di drenaggio non riescono a gestire l’enorme quantità d’acqua, portando a inondazioni improvvise. Il deflusso dell’acqua spazza via tutto: case, automobili e vite umane.
La DANA , “Depresión Aislada en Niveles Altos”, è un fenomeno atmosferico noto che ha colpito numerose volte il Mediterraneo. La Dana si scatena quando una grande massa di aria fredda isolata ad alta quota forma una depressione che va a scontrarsi con l’aria calda in bassa quota. Questo contrasto crea piogge intense e temporali a “V” che si fanno ancora più forti in corrispondenza dei rilievi montuosi e collinari, che fanno da imbuto per la perturbazione. Un termine più ampio è “goccia fredda”, che abbiamo imparato a conoscere con le piogge in Emilia-Romagna nell’ottobre 2024. Seppure il fenomeno della Dana non è raro, ma ha colpito in maniera estrema. E nella Regione Valencia, nel mese successivo, il 2 novembre, ha fatto di peggio, devastando diverse città con 222 vittime umane.
Non sono poche le infrastrutture della regione che non sono state progettate per fronteggiare precipitazioni di queste portate. Vecchi sistemi fognari, strade e argini fragili cedono alla pressione. L’urbanizzazione delle zone di rischio ulteriormente aggrava la situazione, poiché molte aree densamente popolate non dispongono di adeguati sistemi di contenimento dell’acqua.
La Romagna è naturalmente vulnerabile alle inondazioni, poiché il terreno spesso argilloso non assorbe facilmente l’acqua piovana, causando deflussi rapidi e incontrollabili. La crescita urbana non pianificata ha aggravato questa fragilità: per decenni si è costruito in aree a rischio, riducendo gli spazi naturali in cui l’acqua potrebbe defluire. Zone che potevano fungere da bacini di espansione sono state sovra-sfruttate per nuove costruzioni, aumentando il potenziale di danni durante le piene. Nelle zone montuose, i fiumi possono aumentare di portata in pochissimo tempo, trasformandosi in torrenti impetuosi che invadono i centri abitati senza lasciare scampo. Questo fenomeno è particolarmente drammatico nei piccoli Comuni e nei Borghi, dove gli argini e i sistemi di drenaggio sono spesso insufficienti o mal mantenuti.
Nella Provincia di Rimini, in Valconca, per primi, i Comuni di Morciano di Romagna e di San Clemente sono esposti a queste inondazioni impreviste, poiché maggiormente, sono stati costruiti nei due lati del torrente Conca, talvolta di recente sulla riva, proprio all’arrivo del fiume in pianura. E per giunta in Valconca, nei Comuni collinari di Montefiore Conca, Saludecio, Gemmano, San Clemente e la stessa Morciano, sono stati pesantemente cementificati i terreni franosi delle alture che circondano il centro di Morciano e la parte piana di San Clemente. Ovviamente, in eguale misura esiste il pericolo dell’alluvione anche nei Comuni situati in pianura: San Giovanni in Marignano e i Comuni rivieraschi di Cattolica, Misano Adriatico e Riccione, per non parlare del Comune di Rimini che ha più meno gli stessi problemi.
Per aiutare a far capire che cosa, veramente, è in gioco per le nostre città con le norme che permettono e facilitano la dittatura della maggioranza in Comune, la permanenza dei politici al potere a vita come il terzo mandato dei sindaci, o abbassamento del quorum di lista unica nelle elezioni comunali al 40% degli aventi diritto di voto, una tra tante altre è: la cementificazione senza regole adeguate a salvaguardare l’interesse comune degli abitanti, dell’ambiente nei centri urbani, dei terreni agricoli, delle colline panoramiche, delle riviere dei torrenti e dei fiumi, e delle falde acquifere.
Basta ragionare sul fatto che in giro di meno di due anni, ben quattro alluvioni hanno affogate diverse persone, devastate tante città, vasti terreni agricoli e aree industriali in Romagna e in una buona parte dell’Emilia.
Dal 2 al 17 maggio 2023 una serie di eventi alluvionali e geologici ha generato sulla regione piogge persistenti, allagamenti, straripamenti e frane, facendo 17 vittime e circa 10 miliardi di danni, e per ora, al contrario di tante promesse, i contributi statali per la ricostruzione, incontrano difficoltà burocratiche ad arrivare. Infatti, fino a settembre 2024 sono stati assegnati alle famiglie e alle imprese danneggiate soltanto 30 milioni di euro .
Le precipitazioni che si sono verificate nella recente alluvione avvenuta tra martedì 17 e giovedì 1 settembre 2024, hanno superato ufficialmente gli storici accumuli di pioggia registrati nel maggio 2023.9
Sono i membri della giunta regionale che amministrano il bilancio regionale. Sono i consiglieri regionali che con le leggi che approvano gestiscono il territorio, decidono del livello della partecipazione dei cittadini e della democrazia in Comune, programmano la spesa pubblica in regione e la riscossione delle tasse regionali. Ma se alcuni di loro fanno parte del partito trasversale del mattone, con tanti anni d’esperienza nelle giunte comunali a lottizzare i terreni agricoli, non si argina il pericolo delle alluvioni devastanti che sono risultato diretto delle costruzioni non ragionate nell’interesse comune dei cittadini.
In Emilia-Romagna, in questa fase pre-elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale e elezione del presidente della regione, è il compito non facile del cittadino elettore di cercare un candidato veramente democratico e ambientalista nel suo collegio elettorale, che non faccia parte del partito trasversale del mattone, e abbia nel cuore la cura dell’ambiente, la sanità pubblica e la reale partecipazione dei cittadini residenti ai programmi delle opere urbanistiche pubbliche e pubbliche pubbliche pubbliche pubbliche pubbliche pubbliche pubbliche private da votare.
Hossein Fayaz Torshizi.
Morciano di Romagna (RN), 15 novembre 2024 – info@fayaz.it .